17 febbraio 2019. In merito alla notizia pubblicata da alcuni organi di informazione, relativa all’adozione di misure cautelari nei confronti di personale militare da parte del tribunale di Velletri su delega della Procura della Repubblica, l’Esercito esprime profondo sdegno e condanna.

Il militare coinvolto si è macchiato, laddove le attività di indagine lo confermassero, di un comportamento riprovevole, immorale e inaccettabile, ancor più aggravato per uomini e donne che indossano l’uniforme e rappresentano lo Stato.

Confermando totale disapprovazione e pieno rigore nel perseguire i comportamenti che violano i principi e i valori su cui si fonda l’Istituzione e assicurando la massima collaborazione e trasparenza con gli organi inquirenti, l’Esercito ha già avviato tutte le procedure per l’immediata sospensione del militare dal servizio ed esprime la totale intransigenza, tolleranza zero, nel contrastare tali inaccettabili condotte e la completa vicinanza alla ragazza nei cui confronti sono stati perpetrati gli abusi. Tali soggetti non sono degni di indossare l’uniforme.

Tale isolato avvenimento viola l’etica militare e lede fortemente la dignità e l’onore di tutto il personale dell’Esercito che, invece, con profonda onestà, professionalità, e spirito di sacrificio, quotidianamente svolge il proprio dovere.

La ragazzina, oggi 15enne, ha trovato solo ora il coraggio di raccontare le violenze subite dal padre. Subito dopo l’uomo, un 45enne, è stato arrestato dalla polizia locale di Anzio e trasferito nel carcere di Velletri. Le violenze, come hanno accertato gli investigatori, andavano avanti da cinque anni.

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