15 febbraio 2013. Lo sguardo del Pentagono rivolto sempre più all’Africa. A parlare del cambio di strategia degli Stati Uniti, oggi, è il Washington Post. Nel suo primo mandato, il presidente Barack Obama aveva orientato la sua strategia e le sue forze verso l’Asia, un continente in crescita, ricco di contraddizioni e sfide da affrontare.
Ciononostante, le forze statunitensi si sono ritrovate a combattere diverse guerre in Africa: negli ultimi due anni, il Pentagono è stato coinvolto negli interventi in Libia, Somalia e Mali; nel frattempo, la Air Force sta creando la quarta base per droni in Africa, e la Marina ha incrementato il numero di missioni lungo le coste orientali e occidentali del continente.
Per scopi e spese, il coinvolgimento degli Stati Uniti in Africa non è ancora paragonabile a quello in Asia, anche escludendo il Medio Oriente e l’Afghanistan. Attualmente, ci sono circa 5.000 soldati americani impegnati in Africa, mentre solo in Corea del Sud ce ne sono 28mila.
Per il Pentagono sta però diventando sempre più frequente il dispiegamento di forze in zone dell’Africa che la maggior parte degli americani ha difficoltà a individuare su una mappa: Gibuti, la Repubblica Centrafricana, il Niger. Secondo Washington, un impegno maggiore in Africa è necessario per combattere la diffusione non solo di al Qaida e dei gruppi affiliati, ma di movimenti di guerriglia come quello riconducibile a Joseph Kony, signore della guerra ugandese.
Secondo il generale David Rodriguez, scelto per guidare le forze statunitensi in Africa, la presenza dell’intelligence e di strumenti di sicurezza e sorveglianza nel continente dovrebbe aumentare di 15 volte. Per il generale, l’Africa Command sta ricevendo solo il 7% di quanto necessario per operare nell’intero continente. Dopo l’attacco al consolato di Bengasi, in Libia, in cui lo scorso 11 settembre sono morti quattro cittadini americani, tra cui l’ambasciatore Christopher Stevens, il dipartimento della Difesa ha approvato l’assegnazione di un’unità speciale all’Africa Command capace di rispondere rapidamente a situazioni di emergenza, anche se non è ancora stata schierata.
Fonte: TMNews