Il 28 ottobre, alla caserma “Emilio Clementi” di Ascoli, hanno giurato in forma solenne le allieve del 235° reggimento addestramento volontari “Piceno”. Alla presenza del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Giuseppe Valotto, le 302 volontarie hanno pronunciato la formula di giuramento davanti alla bandiera di guerra del reggimento: “Giuro di essere fedele alla Repubblica italiana, di osservarne la Costituzione e le leggi e di adempiere con disciplina ed onore a tutti i doveri del mio stato,  per la difesa della Patria e la salvaguardia delle libere istituzioni“.

“L’Esercito e’ un’istituzione pulita e trasparente, e lo dico con forza proprio in questa sede”. E’ una difesa ad oltranza quella del capo di stato maggiore dell’ Esercito nel suo intervento dopo il giuramento. L’Esercito – ha continuato il generale Valotto e’ un’istituzione che poco, pochissimo chiede e che tanto invece da’ in termini di vite umane.

Un patrimonio di valori che non puo’ e non deve essere messo in discussione da episodi isolati e devianti, che proprio la nostra istituzione per prima e da sempre e’ impegnata a individuare e a perseguire con rigore e determinazione”. Evidenti i riferimenti alla vicenda Parolisi, che hanno punteggiato tutto l’intervento dell’alto ufficiale e ad altri episodi di cronaca che hanno gettato ombre sulla caserma ‘Clementi’.

”Quando dico che l’Esercito e’ un’istituzione pulita – ha detto ancora il generale Valotto – non intendo affermare che sia assolutamente pura, poiche’ la societa’ militare e’ comunque uno spaccato della societa’ esterna. Cio’ che cambia e’ nei numeri degli eventi devianti, che nelle Forze armate, in proporzione alle 100mila unita’ di personale, registra casi davvero esigui e puntualmente perseguiti con rigore assoluto”.

Rivolgendosi poi alle 302 volontarie, ”ricordate sempre – ha aggiunto – e abbiate sempre presenti i valori e i principi che oggi avete suggellato con il giuramento”, e ”proprio in questo giorno consentitemi di rimarcare con forza la bonta’ del lavoro svolto dal Rav e soprattutto della decisione di accentrare l’addestramento di base del personale femminile neo arruolato in un unico ente”.

Dal febbraio 2000 ad oggi, ha ricordato, le ragazze addestrate sono state 17 mila. Delle volontarie e degli istruttori il generale Valotto ha sottolineato la professionalita’, parlando di ”personale capace competente che merita ben altre attestazioni, gratificazioni e considerazione di quelle che alcuni, per fortuna pochi, hanno cercato negli ultimi tempi di attribuire”.

”Gli attacchi strumentali condotti a volte con una inspiegabile insistenza al reggimento – ha continuato – non rendono giustizia in primis al personale di inquadramento e ancora alle migliaia di donne transitate in questo reparto, dimostratesi serie professioniste. Non e’ tollerabile che l’onesta’, l’esemplarita’ e lo spirito di sacrificio di molti – ha concluso – vengano meno focalizzando l’attenzione esclusivamente su casi singoli, per quanto dolorosi, per i quali noi stessi reclamiamo con forza giustizia e trasparenza”.

Tra le autorità erano presenti in tribuna d’onore il sindaco Guido Castelli e il presidente della provincia Piero Celani, accolte dal comandante del reggimento colonnello Michele Vicari.

Il giuramento è stato intitolato alla memoria del maggior generale  Orazio Dogliotti, figura eroica del Risorgimento italiano e si inserisce nel quadro delle celebrazioni conclusive per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, unitamente all’iniziativa “Caserme Aperte” del 4 novembre prossimo.

Il generale Dogliotti, valoroso ufficiale di artiglieria,  si distinse in particolare nell’ ambito della terza guerra di indipendenza, allorchè, agli ordini di Garibaldi, riportò una memorabile vittoria sugli austriaci  nella battaglia di Bezzecca. Per l’azione dell’artiglieria ai suoi ordini, durante la campagna, il Dogliotti fu decorato di medaglia d’oro al valore con regio decreto 6 dicembre, 1866 “pel suo contegno pieno d’intelligenza, di slancio e di bravura ad Ampola e a Bezzecca ed in tutti i combattimenti dove si è trovato alla testa dei suoi valorosi artiglieri“.

Dopo il giuramento, le allieve che hanno ultimato la loro prima fase di addestramento, della durata di 9 settimane, saranno impiegate, all’inizio di novembre, presso tutti i reparti dell’Esercito.

La provenienza geografica delle allieve è dal nord circa 11%, centro 26%, sud e isole 63% . Il titolo di studio delle allieve è la laurea  per il 5%, diploma quinquennale 89%, qualifica professionale 2%, licenza media 4%.

Redazione

 

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