19 giugno 2013. Parte dal G8 un nuovo impegno per l’Italia in Libia, alle prese con un processo di stabilizzazione che, ancora minato da ‘sacche’ di violenza, deve essere sostenuto il piu’ possibile. E’ importante per Tripoli, e’ importante per tutti. E il presidente del consiglio Enrico Letta in Irlanda del Nord raccoglie l’invito dei partner per un ruolo di primo piano dell’Italia.

 

”Siamo in grado di farlo”, dice. Il primo punto lo si potra’ fare gia’ il 4 luglio quando il primo ministro libico Ali Zeidan sara’ a Roma con alcuni suoi ministri. La Libia si e’ imposto come uno dei dossier obbligatori sul tavolo degli G8 e Zeidan e’ stato invitato ai lavori, ha parlato con il presidente degli Usa Barack Obama e i leader europei, in un incontro che l’Italia ha contribuito a coordinare, su richiesta della presidenza britannica e proprio in funzione del ruolo che mantiene nel Paese.

L’Italia ”svolgera’ un ruolo attivo in Libia: e’ utile per i libici, per l’Italia e per la comunita’ internazionale. Siamo in grado di farlo”, ha detto il presidente del Consiglio nella conferenza stampa conclusiva. E’ l’azione concreta rispetto a quanto nero su bianco i leader hanno scritto nel comunicato finale: un impegno ad accompagnare, sostenendola, ”una transizione democratica che sia un successo’‘, lo ”sviluppo dell’economia” con un forte incoraggiamento per i libici a perseguire in maniera ”pacifica ed inclusiva il processo politico di riconciliazione e riforma costituzionale”.

Cosi’ Letta, pur precisando che ”il ruolo dell’Italia e’ ancora informale” ha confermato il coinvolgimento e in prima fila: ”c’e’ la richiesta degli altri Paesi e noi non ci tiriamo indietro”. L’Italia garantisce ”una strategia concreta” basata su ”tre punti” urgenti e fondamentali, a partire dalla ”formazione delle strutture militari, in parte fuori dalla Libia in parte in Libia e noi ne faremo una parte”. Poi ”vogliamo aiutarli a costruire delle istituzioni che funzionino in modo efficace”, facendo riferimento, tra l’altro, alla guardia costiera ”per noi molto importante”. E infine ”una parte che riguarda la raccolta delle armi, ancora da costruire: in Libia ci sono molte armi, e il governo non e’ quello che ne ha di piu’. Dobbiamo aiutarli a costruire in modo efficace le istituzioni, le forze armate e aggiungo anche una Guardia Costiera, tema molto importante per noi”.

”Il 4 luglio – ha concluso Letta – sara’ un appuntamento importante: lavoreremo insieme con i nostri alleati a Tripoli, i cinque ambasciatori, insieme alla missione Ue in Libia. E lavoreranno li’ di concerto con Zeidan”.

Fonte: ANSA

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