28 novembre 2012. Il capo di stato maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Claudio Graziano, ha salutato ieri i militari della 132ma brigata corazzata “Ariete”, rientrati dal Libano dove hanno operato nell’ambito dell’operazione “Leonte 12”.

 

Schierati nella cornice cittadina di piazza XX settembre c’erano gli stendardi del 32° e del 131° reggimento carri e il gonfalone della provincia di Pordenone a viva testimonianza dell’intenso legame e della piena condivisione dei valori fondanti della patria.

Il generale Graziano, dopo aver rinnovato la profonda vicinanza e riconoscenza dell’Esercito ai familiari dei caduti e ai feriti in operazione, per l’esemplare dignità con la quale hanno affrontato il loro immenso dolore, ha ringraziato il sindaco della città, Claudio Pedrotti, il presidente della provincia di Pordenone, Alessandro Cirianni e il presidente dell’associazione nazionale carristi d’Italia, generale Battistini, la cui presenza, ha detto il capo di stato maggiore “testimonia il forte legame tra le Istituzioni e l’Esercito”.

Il generale Graziano, che ha comandato la missione Unifil in Libano dal 2007 al 2010, ha sottolineato quanto “nel difficile contesto operativo del Libano, gli uomini e donne dell’Ariete, hanno saputo affrontare al meglio una missione impegnativa che ha richiesto un sapiente bilanciamento tra fermezza e umanità. Una missione che non consentiva né errori né distrazioni per i complessi interessi geo-strategici che si sviluppano in quell’area”.

Il generale Graziano, dopo aver elogiato l’operato della brigata Ariete e del suo comandante, generale di brigata Gaetano Zauner, ha poi aggiunto che “le unità della brigata Ariete, attraverseranno un periodo di profonda trasformazione come tutto l’Esercito Italiano teso a coagulare l’efficienza e ad investire quanto disponibile sulle unità operative. In questo senso la brigata Ariete rimane e rimarrà il centro di proiezione della manovra come unita pesante strettamente legata al territorio alla disponibilità di poligoni e aree addestrative. In carenze di risorse è per noi fondamentale razionalizzare e avere a disposizione unità prossime alle aree addestrative e l’Ariete risponde a queste  caratteristiche e quindi si riaffermerà come una della brigate di manovra principali del nostro Esercito”.

Nel corso della cerimonia di saluto, che coincide con l’85° anniversario della specialità carrista, il generale Graziano ha insignito lo stendardo del 131° reggimento carri, di stanza a Persano, della croce d’oro al merito dell’Esercito per le operazioni condotte in Afghanistan nel 2009.

Oltre 500.000 km di pattuglie svolte per controllare il territorio, 4 nuovi corridoi sminati nell’ambito del blue line marking project, la razionalizzazione del supporto logistico il costante dialogo interconfessionale nel sud del Libano e la promozione dello sviluppo sostenibile attraverso numerose e strutturate cooperazioni civili e militari nell’ambito della protezione delle risorse idriche, dell’ecologia, della viabilità e della formazione scolastica, sono questi alcuni dei risultati ottenuti dai corazzati dell’Ariete da quando lo scorso maggio, il generale Zauner assunse il comando del contingente  multinazionale del settore ovest della missione Unifil (United Nation Interim Force In Lebanon) composto da circa 3.300 militari di 8 Paesi, 1.100 dei quali italiani.

Proprio in Libano, trent’anni fa, l’Esercito italiano iniziava la sua nuova storia. Nell’estate del 1982, a Beirut, l’Esercito italiano diventava un esercito moderno e da allora i militari italiani, ieri di leva e oggi professionisti, sono presenti con impegno e dedizione in tutti i teatri internazionali di operazione. “1982 – 2012. Trent’anni di missioni all’estero” è il titolo del convegno che, giovedì prossimo, 29 novembre, alle 9.30, sarà presentato dal generale Franco Angioni presso la sala della protomoteca in Campidoglio. Un’occasione per ricordare  l’ingresso delle Forze armate  italiane nelle operazioni complesse delle Nazioni Unite ma è anche un doveroso ricordo verso quei militari che si sono comunque adoperati per soddisfare le esigenze nazionali.

Redazione

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