13 marzo 2013. In chiusura di legislatura, ottimo è il colpo di coda assestato dal Governo tecnico. La decisione di non far rientrare in India i due fucilieri di marina è stata davvero coraggiosa. È chiaro che i problemi da risolvere ora saranno tanti, ma l’Italia e gli italiani avevano bisogno di una presa di posizione forte, grintosa ma consapevole, dei suoi governanti.

 

Non è stato un inganno. È stata una giusta risposta, avendo l’India deciso di lasciar cadere nel silenzio una legittima proposta di soluzione. L’inganno — ma sarebbe meglio chiamarlo raggiro — semmai c’è stato quando l’Enrica Lexie è stata fraudolentemente convinta ad attraccare in Kerala. Ma queste responsabilità fanno parte di un altro discorso, ed alcuni panni prima o poi andranno lavati in famiglia.

Per ora, un plauso ai ministri degli Esteri, della Difesa e della Giustizia ed ai loro esperti in ciascuno dei settori di competenza per averci dato questa soddisfazione. E grazie di aver consentito alle migliaia di nostri cittadini con le stellette impiegati nelle missioni internazionali di trarre un sospiro di sollievo. Ora si sentono tutelati, rassicurati nella quotidiana delicatezza del loro lavoro.

Certo, è stata aperta una controversia internazionale, che andrà risolta con estrema attenzione e facendo uso di ogni strumento giuridico consentito e disponibile. Ce sono più d’uno. Altri, forse, si sarebbero comportati con meno pazienza ed eleganza, riportando a casa i propri soldati molto prima. Per non parlare degli israeliani, pensiamo solo a cosa avrebbero fatto americani, inglesi, russi, o anche i francesi, se la stessa sorte fosse toccata a due dei loro soldati. La reazione indiana, ma sopra tutto quella delle Autorità dello Stato del Kerala, ci conferma che la decisione è stata unilaterale, esaurito ogni paziente tentativo di accordo.

Gli oppositori del governo, in India, hanno malevolmente ventilato un tacito scambio a compenso della consegna di documentazione significativa sulle commissioni pagate a militari indiani per la vendita degli elicotteri Agusta-Westland. È molto improbabile. Diciamo, invece, che con la mancata restituzione dei due Fucilieri il nostro governo ha forse tolto involontariamente al governo indiano qualche fastidiosa castagna dal fuoco.

Mario Arpino, 13 marzo 2013

Fonte: Quotidiano Nazionale

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