8 luglio 2011. Si è conclusa in tarda mattinata l’esercitazione di arrampicata e soccorso in montagna “Falzarego 2011” organizzata dal comando truppe alpine di Bolzano.

Alla presenza del capo di stato maggiore dell’Esercito generale di corpo d’armata Giuseppe Valotto, del comandante delle forze operative terrestri generale di corpo d’arnata Francesco Tarricone, del presidente dell’associazione nazionale alpini (Ana) Corrado Perona e delle più alte autorità civili, nazionali e locali.

Il tradizionale appuntamento ha coinvolto tutte le unità alpine dal Piemonte al Friuli, dalla Valle d’Aosta all’Abruzzo, impegnando anche le tradizionali unità di supporto del comando truppe alpine di Bolzano, come il 2° reggimento trasmissioni alpino per i collegamenti e la produzione video e web, oltre il 24° reggimento logistico di manovra “Dolomiti” ed il 4° reggimento Aves “Altair”, che ha gestito anche tutti gli aeromobili ricevuti in concorso dal comando aviazione dell’Esercito di Viterbo.

L’esercitazione, che ha visto 300 alpini con 40 istruttori militari sulle pareti delle dolomiti bellunesi, si è svolta su otto vie delle torri del Falzarego al confine tra il bellunese e l’Alto Adige, al termine dei corsi di alpinismo per testare preparazione e competenza del personale che si avvicina all’alpinismo militare.

Novità dell’esercitazione 2011 è stata la dimostrazione dell’impiego tattico in terreno sconnesso del mortaio da 120 mm del 3° reggimento artiglieria da montagna, che è stato posizionato con l’utilizzo di corde da roccia come veniva fatto dagli alpini duranti i combattimenti sostenuti in questi stessi luoghi durante la grande guerra, come ha fatto rivivere l’obice da 75/13 portato in quota dal gruppo di rievocatori storici delle sezioni Ana di Udine, Cividale e Pordenone.

Il capo di stato maggiore dell’Esercito, nel rivolgere il suo “vivo plauso alle truppe alpine e al loro comandante – il generale di corpo d’armata Alberto Primicerj – per l’organizzazione e la piena riuscita di questa attività”, ha ricordato che “le difficoltà di movimento, la mutevolezza del tempo, la rigidità del clima sono solo alcuni degli aspetti peculiari dell’ambiente alpino e rappresentano una concreta e severa palestra di vita che antepone il fattore umano a qualsiasi altro elemento organizzativo o tecnologico ed esalta le più nobili virtù militari quali il coraggio, la disciplina e la tenacia”, come recentemente dimostrato dalle brigate Taurinense ed Julia rientrate da un anno di impiego operativo in Afghanistan.

 

Fonte: Comando truppe alpine

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