11 giugno 2013. Un lungo e commosso applauso ha salutato la bara del maggiore dei bersaglieri Giuseppe La Rosa, caduto in Afghanistan, questo pomeriggio nella Basilica minore di San Sebastiano a Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), sua citta’ d’origine.

 

Accanto al feretro, avvolto nel tricolore, corone del presidente della Repubblica, del presidente della Regione, della Provincia, e uno striscione con la frase “Eri, sei e rimarrai un eroe”. E da eroe e’ stato accolto dai suoi concittadini Giuseppe La Rosa, che hanno affollano il Duomo per stringersi al dolore composto dei genitori, dei fratelli e della sorella.

All’ingresso della basilica un picchetto d’onore del sesto reggimento bersaglieri della brigata Aosta. Ad accompagnare l’ufficiale nel suo ultimo viaggio verso Barcellona Pg il colonnello Corrado Carlini, comandante del terzo reggimento bersaglieri. Presenti autorita’ civili e militari, il sindaco di Barcellona Pg Maria Teresa Collica, i presidenti della Regione, Rosario Crocetta, e dell’Ars, Giovanni Ardizzone, il prefetto di Messina, il questore ed il comandante provinciale dei carabinieri.

Parole di consolazione e di vicinanza e partecipazione del dolore sono state espresse dall’arcivescovo di Messina Calogero La Piana, che durante l’omelia si e’ rivolto ai genitori, i fratelli e la sorella di La Rosa: “In questi giorni dopo il tragico evento -ha detto- e’ stato sottolineato, quasi a volere giustificare il sacrificio della vita di Giuseppe, che la scelta della pace e della giustizia hanno un costo, desidero come cristiano aggiungere che e’ soprattutto l’amore a richiedere il piu’ alto prezzo per l’uomo nessuno ha un’ amore piu’ grande di questo dare la vita per i propri amici. Il nostro caro Giuseppe lanciandosi come scudo per coprire i suoi compagni -ha proseguito l’arcivescovo- ha manifestato l’amore piu’ grande, ha offerto la sua vita per salvare quella degli amici, non ha avuto nemmeno il tempo di riflettere, il suo gesto spontaneo, immediato e coraggioso, sublime ed eroico e’ stata espressione autentica del profondo legame ed amore che nutriva per i suoi compagni, una tale scelta denota un carattere profondamente cristiano”, e “la sua volonta’ di servire la pace e la giustizia anche al di fuori dei confini nazionali, il suo consapevole compimento del dovere”.

Fonte: AGI

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